Monte Guglielmo, monte Rodondone

Dettagli

Data
16-6-2019
Difficoltà
E: Escursionisti
Accompagnatori
  • Raffaele Vezzola
  • Lucio Pezzottini
  • Patrizia Pelizzola

Il monte Guglelmo, la montagna dei Bresciani, una classica salita per molti visto le tante persone che si incontrano. Partiamo da Cimmo, una ridente frazioncina sopra l'abitato di Tavernole. Mentre ci prepariamo una signora del paese ci fornisce le indicazioni per imboccare il sentiero, dopotutto le voci dei ragazzi ha destato il paesino in una tranquilla mattina di domenica. Davanti a tutti, i nostri ragazzi che hanno fatto l'uscita di ricognizione.
La partenza si presenta fin da subito ripida tra vecchio ciottolato e tratti con fondo cementato, fino ad arrivare alla forcella di Pezzoro. Si comincia a capire che si fa sul serio, tra un sorso d'acqua, la prima sudata superiamo il roccolo Presanella. Guadagniamo quota, il panorama si apre, sulla Valtrompia, nel frattempo arriviamo al dosso Sabbioni, da dove si prosegue verso le malghe Stalletti bassi, che faremo una breve sosta, per poi continuare verso gli Stalletti Alti. Gli spazi si aprono agli occhi dei ragazzi, tante cime davanti a noi, il fondo valle che pare così lontano, e la pianura avvolta da quella cappa di umidità la fa da coperchio.
Ancora poco poi avremmo raggiunto la nostra meta, testa bassa e continuiamo a salire verso il Redentore del Monte Guglielmo. Ci mescoliamo alla tanta gente che è arrivata da ogni parte, a piedi, in bici, a cavallo, si ha la sensazione di rivivere quelle stagioni dei nostri nonni che salivano sui Monti per fare il picnic, della domenica. Dall'alto possiamo godere del panorama sul lago d'Iseo, le valli sottostanti con le cime che si elevano facendo bella mostra di se. Ma ciò che i ragazzi vogliono godere, dopo ore di salita è quel panino tanto atteso e tanto saporito.
Poi il ritorno, seguendo il sentiero per gli Stalletti Alti, scendendo lungo il sentiero così detto Traversi, fino ad arrivare alla Malga Pontogna, e poi al ridente paesino di Cimmo. Ad aspettarci il pullman, che con un paio di squilli di clacson richiama i ragazzi, mentre si rinfrescano alla fontana che si trova, prima dell'ingresso del paese. La giornata sta per concludersi, le lunghe ore di cammino sono passate, si può ritornare a casa raccontando di essere stati sul Gölem, la montagna dei Bresciani per eccellenza. 

Patrizia ASAG del CAI Vestone

Ritrovo alle 7.30 al solito posto e partenza per la località Zoadello, sita poco fuori Polaveno sulla strada che porta sul lago d'Iseo. Scesi dal pullman imbocchiamo subito il sentiero 3V con segnavia bianco e azzurro che, attraverso un bosco, ci fa guadagnare rapidamente quota fino a raggiungere il luogo ideale per la prima sosta, una piazzola ombreggiata da un carpino secolare.
Procediamo quindi su ampio e comodo sentiero che con un leggero saliscendi ci porta fino a Santa Maria del Giogo; piccola sosta e si continua fino ad affrontare la penultima fatica di Ercole, ossia l'ascesa verso la nostra cima.
La seconda parte di questa salita è caratterizzata da una fantastica visuale su Montisola, sul lago d'Iseo, sulla pianura Padana e su parecchie montagne tra le quali possiamo sorgere il gruppo della Presolana, la punta Almana e il Guglielmo, meta del gruppo avanzato. Giunti sulla vetta ci stringiamo nella poca ombra per consumare il nostro pasto frugale; giù quindi fino a Santa Maria del Giogo per il meritato riposo.
Effettuiamo il ritorno su ampie mulattiere fino a raggiungere il bivio che ci fa imboccare parte del sentiero dell'andata. Arriviamo al pullman con un leggero anticipo rispetto al previsto e con un infinità di quesiti rimasti senza risposta tra cui spicca la domanda: Quanto manca? Inutile dire che la giornata e la compagnia sono state fantastiche, anche se il caldo ha messo a dura prova i nostri ragazzi. Ci sarà sicuramente più fresco alla prossima uscita!

Lucio, ASAG del CAI Vestone