Val Imagna andiamo in grotta

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Data
22-10-2017
Accompagnatori
  • Raffaele Vezzola

L’Alpinismo Giovanile del CAI Vestone in grotta nella Bergamasca.
Purtroppo è giunta anche l’ultima uscita in programma per questo 2017: l’attesa escursione speleo.
22 Ottobre, destinazione Sant’Omobono Terme in val Imagna nelle prealpi Orobie.
50 ragazzi, due diverse grotte, Europa per il gruppo Base e la Val d’Adda per l’Avanzato.
La grotta Europa è una delle più belle grotte della bergamasca con una varietà di concrezioni che la rendono interessantissima sotto il profilo geomorfologico. Fu scoperta nel 1986 dal Gruppo Speleologico di Bergamo.
Passata la strettoia “Laminatoio” si trova una sala enorme ricca di concrezioni, cannule, drappi e colonne, con al centro una cascata perenne.
La grotta Val d’Adda è un’interessante cavità che possiede notevoli concrezioni e un torrente interno con una sorgente a intermittenza irregolare, questo fenomeno è stato oggetto di studi che hanno ipotizzato l’esistenza all’interno del massiccio roccioso di un complesso di sifoni aspiranti aria dall’esterno che determinerebbero l’irregolarità del flusso della sorgente. All’interno, la cavità è quasi priva di concrezioni poiché le pareti sono state modellate dalle acque correnti. Questa risulta essere una caratteristica tipica delle grotte sorgenti percorse perennemente da ingenti quantità di acqua.
Usciti infangati dagli antri, ci siamo ritrovati tutti per il nostro pranzo al sacco al santuario della Madonna di Cornabusa, per fortuna, il pasto non è stato consumato prima di entrare in grotta, ci avrebbe creato problemi.
“... E’ il Santuario più bello che esista, perché non l’ha fatto la mano dell’uomo, ma Dio stesso”. Così diceva Angelo Giuseppe Roncalli, devoto alla Madonna della Cornabusa e divenuto Papa Giovanni XXIII.
Ricavato da una grotta naturale, aperta in una montagna a strapiombo sulla Valle, questo santuario fu costruito nel corso dei secoli a partire dal ’500.
L’uscita speleo è sempre molto attesa ma allo stesso tempo resta sempre “Inattesa” perché è in grado comunque di sorprendere per il tipo di alpinismo che ne viene praticato.
A pochi privilegiati è consentito l’accesso a questi ambienti.
Alpinismo, sì certo, perché ritengo che fare Alpinismo non si limiti per fora alla sola crosta delle nostre montagne, ma anche al sottosuolo, con le sue bellezze e difficoltà.
I ragazzi hanno goduto dell’uscita, non abbiamo preso una goccia di pioggia, le strettoie sono state superate brillantemente dai nostri giovani, sia dai veterani che dai neofiti.
Permettetemi un plauso alle nostre “tre Marie” coraggiose accompagnatrici che agili e flessibili sono sgusciate agilmente nella loro prima strettoia “Laminatoio”.
Alla prossima che sarà la nostra Novembrata per fare festa, Raffaele