Quattro Ossi a Pisogne

Dettagli

Data
9-10-2016
Difficoltà
E: Escursionisti

Siamo partiti dal parcheggio di Vestone poco dopo le 7:00 dopo l’appello. Appena arrivati a Pisogne, il pullman ci ha scaricati ad un bivio dal quale abbiamo proseguito a piedi per 4 Km, su una strada asfaltata; anche i più piccoli tengono un buon passo e arriviamo puntuali. Giunti al paese San Carlo, sostiamo e lasciamo gli zaini in una ex scuola, oggi utilizzata come luogo ricreativo per ragazzi. Dopo la breve pausa ripartiamo, ma ci fermiamo un attimo all’inizio del sentiero per prendere i caschi e scattare due foto, poi subito in marcia. Percorriamo un sentiero nel bosco per circa 5 minuti e arriviamo così all’ingresso della miniera. Qui le guide locali fanno le ultime raccomandazioni e accennano velocemente a quello che faremo. Notiamo subito che la miniera è un po’ bassa e dobbiamo abbassarci molto per passare, ma questo solo per brevi tratti. Scendiamo una scala a pioli e dopo pochi metri ci troviamo nel primo salone della miniera vecchia. La guida ci spiega come si lavorava inizialmente nelle miniere, il perché delle colonne centrali alle stanze e che a 11 anni i bambini già lavoravano come trasportatori. Proseguiamo così nel secondo salone e proviamo a spegnere tutti la pila e di colpo.... Buio impenetrabile ci circonda, il relatore ci spiega infatti che in una grotta o miniera è impossibile uscire senza una luce anche minima. Procediamo con il nostro percorso e arriviamo nella miniera nuova dove ci vengono spiegate le varie innovazioni che nel corso del tempo hanno reso la vita più umana. Dopo alcune domande ritorniamo all’uscita per il pranzo. Arriviamo all’ex scuola e i bambini affamati mangiano velocemente, perché vogliono giocare. Infatti, mentre i più grandi e gli accompagnatori puliscono, i più piccoli giocano a calcio con un sasso nel cortile. Finite le pulizie, ripartiamo verso una cava alla ricerca di minerali. Camminiamo nel bosco e ascoltiamo, tra una chiacchierata e l’altra, i suoni della natura e il tonfo delle castagne. Arrivati finalmente alla cava, attrezzati di mazzetta e punteruolo, si comincia a spaccare pietre alla ricerca di minerali. Ma come riconoscerli tra tante pietre tra loro simili? Beh, chi, durante le spiegazioni del relatore, è stato attento, sa che bisogna guardare se sulla pietra ci sono delle piccole parti che brillano. Facciamo una merenda veloce e poi via, nuovamente nel bosco verso Pisogne dove il pullman ci attende. Sul cammino incontriamo un piccolo ruscello che qualcuno si diverte a guadare più volte. Arriviamo così finalmente al pullman dove ci cambiamo scarpe e felpe, poi si parte. Nel tragitto di ritorno troviamo dei rallentamenti in tangenziale, ma arriviamo ugualmente in tempo a destinazione senza ritardi.

“Ragazzo in montagna” Luca Pugliese