Eremo di San Valentino da Gargnano

Dettagli

Data
25-3-2016
Difficoltà
E: Escursionisti
Accompagnatori
  • Raffaele Vezzola

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Siamo ripartiti… Ore 7.12 ci imbarchiamo sulla corriera della Sia (31 ragazzi euforici e 12 accompagnatori) , ai Tormini scendiamo senza perdere nessuno nel trasbordo e saliamo su quella che arriva da Brescia destinazione Gargnano.
Giuntivi, si parte dalla chiesa e saliamo lungo via Crocefisso (pedonale, selciata che percorre i vicoli del paese), si sale attraversando due volte la statale verso la Val Vestino fino ad incrociare un sentiero in direzione del Pis.
Giunti ad un traliccio dell’alta tensione, incontriamo sulla destra la deviazione per la diretta a San Valentino. A questo punto il gruppo si divide: 6 ragazzi, i più grandi, curati attentamente da 6 accompagnatori si fermano, i restanti proseguono lungo il sentiero fino al paese di Sasso per poi salire per la via normale all’eremo di San Valentino.
Ai 6 rimasti al bivio, tocca la vestizione dell’imbrago e del set da ferrata in completa autonomia, compresa la preparazione dei nodi scrupolosamente poi controllati dagli accompagnatori. Il sentiero sale ripido nel bosco di lecci fin sotto le prime rocce dove inizia la ferrata. Non ci sono grosse difficoltà tecniche ma i ragazzi applicano con attenzione le procedure di assicurazione. La salita è divertente, le rocce ben appigliate e la vista sul lago mozzafiato.
L’affiatamento tra ragazzi e adulti è solido e non corriamo alcun rischio di sorta. Finalmente sbuchiamo sul terrazzo dell’eremo dove troviamo gli amici un poco invidiosi, che sono saliti dalla via normale. Verrà anche il loro turno, il materiale e la sicurezza ci impediscono di portare gruppi numerosi su terreno scabroso.
Sosta pranzo per poi tornare velocemente al campo di calcio del paese, abbiamo voglia di giocare e ci è stata promessa una partita a rugby: All Blaks contro Barbarians. Le squadre sono presto fatte, spiegate le regole, via gli scarponi e fischio d’inizio con la prima mischia. La partita dovrebbe essere finita 25 a 5 ma, non sveliamo il nome della squadra vincitrice. Un’unico infortunato con una sbucciatura al ginocchio. Fatto il “nostro” gioco dei nomi e la condivisione, scendiamo a Musaga e poi giù fino a Gargnano dove ci concediamo un gelato sul lungolago in mezzo ai turisti che notano quel ragazzi un poco chiassosi con magliette azzurre.
“Buona la prima” ottimo preludio per le successive uscite, i ragazzi come sempre carichi ed entusiasti. I giorni precedenti l’escursione, avevamo qualche timore per il mezzo scelto per arrivare a Gargnano, invece si è rivelata un’ottima idea che ha voluto anche lanciare un messaggio: non per forza dobbiamo sempre utilizzare l’automobile. Un’altra piccola preoccupazione era il fatto di avere scelto un giorno feriale e la possibile mancanza dei volontari impegnati al lavoro. Carenza anche questa risolta da ben 12 accompagnatori presenti, buona parte dei quali giovani, che conferma la forza e disponibilità dei soci del CAI Vestone.