Capanna Tita Secchi, corni di Paio

Dettagli

Data
26-6-2016
Difficoltà
E: Escursionisti
Accompagnatori
  • Raffaele Vezzola
  • Lucio Pezzottini

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E’ stata l’uscita della “rimonta”, il gruppo Alpinisti in Montagna ha superato come numero di partecipanti i ragazzi dell’Alpinismo Giovanile, buon segno: i “nuovi” dimostrano grinta.
Le previsioni della vigilia davano tempo variabile con possibilità di temporali ma, il mattino controllato il "cappello" della Corna Blacca, fiduciosi siamo partiti.
Auto proprie (accompagnatori, una folla e alcuni famigliari) saliamo a Vaiale intasando l’esiguo parcheggio del rifugio.
Partono per primi i ragazzi dell’AG che rapidi affrontano la stradina in salita che porta al bivio del sentiero per la Berga. Personalmente questo sentiero a me piace molto, sale costante senza mai essere troppo ripido ne’ faticoso.
Qualche nuvola vela il sole evitandoci il troppo caldo, il passo è costante e rapidamente ci portiamo sotto i gendarmi che fanno da sentinelle alla cima delle Caldoline.
Più in basso rispetto a noi scorgiamo i Ragazzi in Montagna che anche loro spediti sono sulle nostre tracce poi, ad un certo punto, vediamo che rallentano. Abbiamo le radio, sentiamo perciò Claudio che ci comunica che una ragazza ha problemi di stomaco e fa' fatica. Giunti al passo nei pressi della strada del Baremo, li aspettiamo per avere notizie più precise.
E' una gradita occasione per riposarci e mettere qualcosa sotto i denti.
Rassicurati sulle condizioni di salute della nostra compagna (l'indisposizione è causata probabilmente da un poco di tensione sommata al fresco mattutino) ripartiamo per raggiungere la capanna Tita Secchi. Mezzogiorno, il dislivello in salita è oramai quasi completamente alle nostre spalle e possiamo permetterci di fare la pausa pranzo. Fuori allora i panini, i biscotti, la cioccolata ma anche e, la cosa mi fa' piacere, molta frutta fresca. Michele mi fa' dono di una bella porzione di ananas a pezzi che da sola rende motivo di festa alla giornata.
Mentre si mangia, prendiamo al balzo l'occasione per fare un poco di ripasso, fuori la carta e proviamo utilizzando la bussola ad orientarla, c'è un poco di rugginosa fatica, qualcuno scambia ahimè, il sud della bussola per il nord ma, la memoria ora é rinfrescata.
Giunge anche il secondo gruppo, la ragazza indisposta trova ad attenderla una bella tazza di te caldo preparata sulla cucina del bivacco che risolverà definitivamente la situazione di disagio.
Via in discesa ora verso la casina di Paio, la fresca fontana ci obbliga ad una fermata ed allora, visto il luogo dove ci troviamo, ne approfittiamo per fare un poco di storia, Gianluca ha presentato a scuola un tema di esame sulla brigata Perlasca pertanto, erudito ci racconta chi erano i "Ribelli per la libertà" e ci narra alcune storie legate alla resistenza.
Ripartiamo per la corna di Paio, l'ambiente é magico e trova qui giustificazione il termine "Piccole Dolomiti" dato a queste cime e torrioni.
Prima di lasciare la Corna è previsto ancora un momento di "formazione alpinistica": simuliamo un incidente con la caduta di un ragazzo in un canalone e verifichiamo la preparazione dei ragazzi a gestire l'emergenza. Presentiamo diverse situazioni e i ragazzi più grandi cercano, utilizzando la loro esperienza di risolvere l'incidente. Tutto sommato, l'esito é positivo, qualcosa é da assestare riguardo alla sicurezza ma, buone tracce già si intravedono.
Poche gocce ci inumidiscono i capelli poi il tempo torna soleggiato.
Siamo in anticipo pertanto facciamo altra tappa in un prato sotto le malghe della Selva. Merenda e ci concediamo anche un gioco. Sverniciamo una novitá targata Bielorussia, l'abbiamo chiamato "groviglio di corpi", non intendo spiegarvelo, lascio a voi immaginarlo.
Ora siamo in ritardo e dobbiamo allungare il passo per giungere al punto di ritrovo in tempo. A Vaiale ci ricongiungiamo con i compagni del gruppo Ragazzi in Montagna che avevano accorciato il percorso alla casina di Paio. Avremmo voluto fare con loro il nostro gioco dei nomi ma, ora è tardi, sarà per la prossima.